La razza del Persiano: le sue caratteristiche fisiche, il carattere calmo e indipendente, i colori e le cure.
Massiccio e imponente, dal pelo lunghissimo e in una incredibile varietà di colori, il Gatto Persiano è la razza che per prima, e con maggiore successo, ha raccolto l’eredità dei gatti a pelo lungo, importati in Europa dal Medio Oriente nel XVII secolo. Selezionato a partire dalla fine del 1800, il Gatto Persiano è ben presto diventato la razza più popolare e diffusa nel mondo.
CARATTERISTICHE FISICHE DEL PERSIANO:
Il Gatto Persiano ha un aspetto tarchiato e robusto, con corpo massiccio sorretto da zampe forti e corte. La testa nel Persiano è grande, tondeggiante, massiccia, Con cranio largo e guance piene. Il naso è corto e largo. Il mento è ben sviluppato e rispecchia la presenza di una buona chiusura. Gli occhi sono grandi, rotondi, ben aperti e distanziati, le orecchie piccole, inclinate in avanti, seguono la rotondità dalla testa. Il collo è corto e forte su un corpo armonico. Le zampe del Persiano sono corte, con piedi grandi, tondi e con polpastrelli neri o marrone scuro. La Coda, relativamente corta, ricoperta di pelo folto e culminante in una specie di pennacchio, è portata dritta e angolata verso il basso rispetto alla linea del dorso, non è mai trascinata durante il movimento del gatto. Il pelo del Persiano può raggiungere i 15-20 cm, con il sottopelo che arriva alla stessa lunghezza dei due strati di pelo esterno, ispido e protettivo. Ognuno dei tre strati è perfettamente sviluppato, folto, ricco e robusto in ogni parte del corpo del Persiano.
IL CARATTERE DEL PERSIANO:
Il Persiano è un perfetto gatto di casa, grazie al temperamento calmo e indipendente, i compagni ideali di questa razza devono garantirgli un ambiente sicuro e tranquillo, una presenza discreta, cure e affetto quotidiani. Il Persiano sopporta bene la solitudine e, malgrado la propensione a sonnecchiare per ore, non è un gatto da grembo, perché il pelo sontuoso lo porta a soffrire rapidamente il calore eccessivo. Il Persiano è di carattere affettuoso e poco aggressivo pochissimo vocale e con una richiesta modesta di attenzioni. Il Gatto Persiano è poco distruttivo quando viene ignorato e lasciato solo. L’indole tranquilla e affettuosa nasconde a volte un temperamento sensibile, che il gatto manifesta nascondendosi quando deve affrontare bambini molesti o ospiti rumorosi. I Gatti Persiani chinchilla, silver e golden sono un po’ più attivi e vocali rispetto ai gatti Persiani di altre tonalità, anche se il carattere rimane fondamentalmente pacifico. Anche i Gatti Persianì colourpoint sono più vivaci e dinamici, un retaggio degli accoppiamenti con il Gatto Siamese.
LE CURE DEL PERSIANO:
I Persiani sono gatti esclusivamente da appartamento, perché il sontuoso e delicato mantello viene facilmente sporcato e danneggiato all’esterno. I Gatti Persiani possono certo frequentare il giardino, ma in questo caso richiedeno cure e attenzioni supplementari. L’eccezionalità della pelliccia porta a qualche inconveniente anche nella vita in casa, come la formazione di nodi e la necessità quindi di pettinare i gatti Persiani quotidianamente. Il bagno deve essere eseguito solo dopo aver pettinato a fondo il pelo; i gatti Persiani da esposizione richiedono comunque le cure di un toelettatore professionista. La toelettatura richiede particolare attenzione, per esaltare la delimitazione delle aree colorate, una spolverata di talco è utile per far risaltare il contrasto tra il bianco e le aree colorate. Oltre al pelo, è bene dedicare attenzioni anche agli occhi dei Gatti Persiani, soprattutto se si ha un flusso eccessivo di lacrime lungo il muso, o allo pieghe cutanee, dove possono formarsi dermatiti.
I COLORI DEL PERSIANO:
L’opera di selezione sui Gatti Persiani nel corso del XX secolo è imponente, come dimostra il passaggio dai pochi colori iniziali ai più di 180 attuali, che si possono dividere in cinque gruppi. Al primo gruppo appartengono i gatti Persiani con mantelli a colore uniforme, composti da peli monocromi dalla punta alla radice. Questo gruppo comprende tutti i colori solidi e diluiti, le squame di tartaruga, i blu-crema oltre ai bicolori e il calico, tutti con occhi arando. Il secondo gruppo comprende i gatti Persiani a più colori, che a seconda dell’estensione della pezzatura sono distinti in: bicolori/tricolori, da un terzo a metà di colore bianco alternato a due terzi fino a metà di colore unito o tabby. Arlecchino, un sesto di colore unito alternato a cinque sesti di colore bianco. Van, con la quasi totalità del corpo bianco ad eccezione della coda e di due macchie di colore unito sulla fronte, separate da una striscia bianca detta fiamma. Il terzo gruppo comprende i Gatti Persiani con i mantelli tabby, nei tre disegni: tabby blotched, mackerel e spotted. Tutti i colori possono presentarsi con il disegno tabby, anche se non è facile distinguere nettamente il disegno sul mantello lungo, che tende a sfumare i contorni delle marcature. Il quarto gruppo include i Gatti Persiani nei quali un gene inibitore depigmenta parte del pelo: chinchilla, silver shaded, golden, che hanno occhi verdi, smoke e cameo con occhi arancio, in tutti i colori riconosciuti. Il quinto gruppo è quello dei colourpoint, Gatti Persiani nei quali si manifesta il gene del gatto siamese che addensa il colore solo alle estremità del corpo. Questi Gatti hanno gli occhi azzurri.
Persiano solido:
La prima varietà di Gatto Persiano riconosciuta è stata il nero solido, presentato all’esposizione di Londra dell 871. Nell 938 il bianco puro è stato diviso in due categorie, bianco con occhi arando e bianco con occhi blu. Negli anni ‘50 è stata ammessa anche la varietà bianca con occhi impari del Persiano. Nel 1960, ai tradizionali colori solidi (nero, blu, bianco, rosso e crema) sono stati aggiunti il chocolate e il Iilac.
Persiano bicolore:
Fino al 1966 i Gatti Persiani bicolori non erano ammessi al Campionato in Gran Bretagna, ebbero, infatti, una maggiore diffusione a partire daI 1971, quando lo standard venne modificato, ammettendo anche Persiani con colori diversi dal nero, blu, rosso e crema tradizionali, e marcature non simmetriche. Il Gatto Persiano bicolore bianco e nero era conosciuto fin dai primi tempi della catofilia, i gatti con questo mantello venivano chiamati magpie, gazza, per il contrasto di colore simile a quello di questo corvide. Tra i gatti Persiani bicolori sono compresi anche le varietà squama di tartaruga, rosso e nero, e la varietà diluita blu e crema. I torbe sono sempre femmine, solo molto raramente possono nascere maschi sterili con questo mantello. L’allevamento britannico predilige la fusione tra i due colori, mentre negli Stati Uniti sono preferite macchie distinte dei due colori. La varietà di gatto Persiano con mantello a squama di tartaruga con bianco viene detta calico negli Stati Uniti. La varietà di gatto Persiano con mantello a squama di tartaruga con bianco con una distribuzione del colore di tipo van (con il colore concentrato sulla testa e sulla coda, e piccole macchie permesse sul corpo) è stata riconosciuta nel 1986 dalla FlFe, con il nome di Arlecchino.
Persiano chinchilla:
All’esposizione di Londra del 1888 venne presentato, con grande successo, il primo esemplare di gatto Persiano Chinchilla, il maschio Silver Lambkin. La varietà compare ufficialmente alla stessa esposizione nel 1894, con una sezione definita. Il nome deriva dal piccolo roditore sudamericano, che ha però un mantello esattamente opposto, con peli scuri dalla punta bianca. Nel Persiano Chinchilla agisce il gene I, da Inhibitor, che inibisce parzialmente la deposìzione del pigmento sulla lunghezza del pelo. Nel Persiano questa varietà è stata ottenuta, tramite accoppiamenti tra i gatti Persiani silver tabby e i gatti Persiani smoke, da allevatori inglesi e statunitensi. I primi esemplari di questi gatti erano più scuri e con marcature tabby, ma con la selezione sono state ottenute quattro diverse gradazioni: il chinchilla, il silver shaded, il silver tabby e lo smoke. Le stesse gradazioni si ripetono anche nei gatti portatori del gene del rosso e del rosso diluito (crema). Nel gatto Persiano Golden chinchilla il sottopelo e la parte non pigmentata del pelo non sono bianche, ma di colore crema rosato. Il meccanismo è lo stesso in tutte le varietà, ma sono diversi il tipping, la colorazione della punta del pelo e la quantità di pigmento che si deposita lungo il pelo: il Persiano chinchilla è il più chiaro, con il pelo bianco per sette ottavi, lo smoke il più scuro, con solo una piccola parte di pelo vicina alla radice di colore bianco.
Vi è una forte somiglianza tra il Persiano pewter e il Persiano silver shaded, che possono però essere facilmente distinti in base al colore degli occhi: verdi nel primo gatto, arancio oppure rame nel secondo.
Persiano colourpoint:
Le marcature colourpoint sono state introdotte nei Persiani mediante incroci con il Siamese. I primi tentativi risalgono al 1924, quando il genetista svedese Tjebbes accoppiò Siamesi con gatti a pelo lungo, nell’intento di creare una varietà a pelo lungo del gatto Siamese. La selezione moderna inizia però nel 1930, grazie alle ricerche universitarie sulla genetica del colore. Dall’accoppiamento tra un gatto Persiano nero e una Siamese nascono tre gattini neri a pelo corto. Due di questi vengono reincrociati e il risultato è una femmina a pelo lungo, che riaccoppiata con il padre genera una gattina a pelo lungo, con marche siamesi. Dèbutante, questo il suo nome, nasce nel 1935, ed è il primo Persiano colourpoint. li programma dì selezione viene proseguito dagli allevatori britannici, si interrompe negli anni delle guerre, e riprende nel 1947. L’obiettivo viene raggiunto nel 1955, e già nel 1957 la varietà è riconosciuta negli Stati Uniti con il nome Himalayan, dal gene che determina l’identica colorazione nei conigli. Nel 1958 un gatto colourpoint vince il titolo di miglior cucciolo a un’esposizione felina londinese. A causa dell’ibridazione con il Siamese, inizialmente vengono accettati anche gli esemplari con caratteristiche non propriamente tipiche del Persiano, come il muso più allungato e l’aspetto più longilineo. Oggi anche i colourpoint sono adeguati allo standard del Persiano.
Il primo Himalayan americano è Princess Himalayan Hope, una gatta che non derivava da attenti incroci, bensì era stata trovata da Marguerita Goforth presso la San Diego Humane Society. La Goforth, artista californiana e allevatrice di gatti, chiede di far accoppiare la gatta e inizia un programma di allevamento. Negli stessi anni una coppia di Alberta, i Borretts, inizia un programma riproduttivo con alcuni gatti Persiani colourpoint importati dalla Gran Bretagna, e li espone per la prima volta nel 1957. La razza viene inserita nel 1958 nel campionato AGFA. Oggi, la CFA è l’unica associazione che non la considera razza a sé, ma una varietà di Persiano.